- Il rispetto delle esperienze di vita di ogni dipendente sta alla base di tutto ciò che facciamo in Apple. Per questo motivo, i prodotti sono così accessibili, i negozi così accoglienti e la nostra è un’azienda in cui ti senti a casa. Le DNA (Diversity Network Association) riflettono perfettamente i principi che ci stanno a cuore e sono un’estensione naturale dei nostri valori di inclusione e diversità. Promuovendo una cultura di appartenenza, ci aiutano a sentirci supportati, vicini e motivati per tutto il nostro percorso lavorativo.
- Ogni DNA è gestita dai colleghi e dalle colleghe che ne fanno parte e che, insieme, si impegnano a portare avanti una vision. Sono supportate anche da un team dedicato di Community Advisor che offre indicazioni e risorse per contribuire a sviluppare strategie, coordinare eventi e interagire con la leadership e con tutta la comunità Apple.
- Molti di noi si identificano con i valori di più comunità o desiderano contribuire in veste di “alleati” per scoprire nuovi punti di vista. Le nostre DNA sono aperte a chiunque: puoi aderire a tutte le associazioni che vuoi.
I belong@Apple
Da più di 35 anni le persone che lavorano in Apple coltivano il loro senso di comunità nelle Diversity Network Association.
1986
Anno della prima DNA Apple
67
Sezioni di DNA in tutto il mondo; numero in costante aumento
55.000+
Numero di persone che hanno aderito alle DNA in tutto il mondo, in costante aumento
Se parti da una DNA, puoi andare lontano.
Grazie alle DNA, le persone stanno raggiungendo risultati straordinari, e sono felici di condividere le loro esperienze.
Association
Trovare una DNA è come ritrovare se stessi.
Nel corso dell’anno puoi fare rete e consolidare i legami partecipando agli eventi organizzati dalle DNA, per esempio in occasione di ricorrenze e momenti culturali. Avrai la possibilità di offrire supporto, ricevere aiuto e sostenere le cause a cui tieni, in un contesto sicuro e amichevole.
iLian, Familia@Apple e Women@Apple“La cosa più bella del far parte di una DNA è trarre forza dal gruppo.”
Dopo una prima esperienza in Apple durante l’università, iLian ha deciso di tornare in azienda dopo la laurea. Quando ha capito che le DNA sarebbero state un ottimo modo per interagire con altre persone e aiutarsi a vicenda, si è iscritta a Familia@Apple e Women@Apple.
“Uno degli eventi Familia@Apple a cui ho partecipato mi ha davvero cambiato la vita. Sono nata in Messico e ho vissuto clandestinamente negli Stati Uniti per diversi anni. Parlarne mi ha sempre creato un certo imbarazzo, quindi non ne ho mai fatto parola in presenza di estranei o al lavoro.
“Poi ho condiviso la mia esperienza con la comunità Latinx durante una serata open mic.”
“Avevo strutturato il mio intervento sotto forma di poema narrativo ed ero parecchio nervosa, ma quando l’ho letto, nessuno mi ha giudicata, anzi tutti mi hanno supportata. Mi hanno ringraziato per aver parlato della mia esperienza, e ho scoperto che anche altre persone avevano un passato simile al mio. Sapere che non ero sola e aver avuto la possibilità di sfogarmi con persone che comprendevano la mia situazione mi ha fatto sentire meglio. Avevo trovato un ’luogo sicuro’.
“Quell’esperienza ha fatto nascere in me il desiderio di diventare leader di DNA: volevo contribuire a creare quel contesto sicuro per altre persone.”
“Essere Co-Chair di Women@Apple è stato anche molto gratificante, un’importante opportunità per ispirare gli altri. Per esempio, abbiamo organizzato interviste con donne che hanno parlato del valore della flessibilità nella pianificazione, di come crescere attraverso il cambiamento, di mentorship e di raggiungere ottimi risultati in Apple restando se stessi. Il nostro evento più apprezzato è stato un dibattito con le colleghe Apple di colore, che ci hanno parlato delle difficoltà incontrate e delle tappe importanti della loro carriera.
“Ogni evento è uno strumento in più da aggiungere alla propria cassetta degli attrezzi. Alcuni sono utili al lavoro, altri nella vita privata ma entrambi ci aiutano ad andare avanti nel migliore dei modi.”
“Gli altri eventi della comunità erano incentrati sulle vite delle donne in generale, per esempio su problemi di salute femminili, o erano workshop sull’eccesso di autocritica. Sono una donna in carriera e ho due figli: le DNA mi hanno aiutata a migliorare in entrambi i campi.”
Jay, AsianPacific@Apple“Puoi affrontare problemi complessi grazie all’aiuto di chi ti capisce davvero.”
Durante la pandemia, Jay e il suo gruppo hanno sviluppato un’iniziativa per arginare l’aumento degli episodi di molestie e violenza nei confronti delle comunità asiatiche-americane e delle isole del Pacifico. Per Jay, è stato molto gratificante riscontrare un interesse e un coinvolgimento così alti da parte di persone esterne alla DNA.
“In molti provavamo un sentimento rabbia. Temevamo per la nostra incolumità e per le nostre famiglie. Così abbiamo iniziato a pensare: ‘Bene, che facciamo ora? Come possiamo respingere molestie e violenza?’ Il training sull’effetto spettatore (bystander intervention) è stato il modo migliore di rispondere a questa situazione con un’azione concreta.
“Quando le emozioni della nostra comunità sono esplose, siamo diventati sempre più coesi, come mai prima di allora.”
“Le richieste per partecipare a questi corsi erano arrivate alle stelle negli Stati Uniti, quindi inizialmente non riuscivamo a organizzare sessioni. Poi il nostro DNA Advisor mi ha aiutato a renderlo possibile. Alla prima sessione si sono iscritte più di 1000 persone. Allora ne abbiamo aggiunte molte altre in modo che sempre più persone potessero imparare a gestire gli attacchi razzisti in modo concreto.
“Alla fine, hanno partecipato più di 6000 dipendenti Apple con alle spalle tante diverse esperienze. Abbiamo imparato come aiutarci a vicenda.”
“Queste conversazioni possono mettere a disagio chi non appartiene alla comunità; eppure tante persone di altre nazionalità hanno dedicato tempo e impegno per sostenere questa causa. Sono orgoglioso della nostra DNA, e sono altrettanto orgoglioso di lavorare in un’azienda in cui le persone si prendono cura degli altri. È stato importante vedere quante persone fossero disponibili a vivere l’esperienza con noi.
“È stato triste constatare che questo problema ci riguardava tutti, ma in compenso è stato incoraggiante sapere che stavamo facendo la cosa giusta per la nostra comunità.”
“In Apple ci diamo da fare. Non siamo tutti costantemente impegnati con le attività delle DNA, ma quando serve una mano, nessuno si tira indietro. Possiamo anche essere l’amico o l’amica che chiami nel momento del bisogno, qui nessuno ti giudica.”
Georgiana, Black@Apple“Quando le persone scoprono le tante iniziative per il Juneteenth si stupiscono.”
Il giorno della libertà (il Juneteenth) è la più antica ricorrenza che commemora la fine della schiavitù negli Stati Uniti. La comunità nera in America festeggia il Juneteenth come il giorno della libertà fin dal 1865. Georgiana ricorda bene lo spirito che la animava quando la comunità Black@Apple si è attivata per far inserire questa ricorrenza nel calendario degli eventi Apple.
“Per anni, le diverse sezioni di Black@Apple hanno festeggiato in modo intimo il Juneteenth, per conto proprio. Poi, dopo il Summit delle DNA del 2018, abbiamo incontrato la leadership Apple e condiviso proposte su come unificare l’approccio. Dopo appena qualche settimana, abbiamo visto concretizzarsi una delle nostre idee, giusto in tempo per la festa: con la nuova release di iOS, il Juneteenth sarebbe apparso ufficialmente in Calendario come festività statunitense. E non solo per chi lavorava in Apple ma per tutti. Questa novità è diventata anche un ottimo spunto di conversazione: ‘Il Juneteenth? E cos’è? Sono felice che lo abbia chiesto!’
“Quando lo abbiamo visto sull’app Calendario, ci siamo detti: ‘Ce l’abbiamo fatta! È fantastico! Questo è un momento storico!’ ”
“L’opera di sensibilizzazione e le risorse sullo Juneteenth sono continuate ad aumentare per tutto il 2019. Poi, nel 2020, negli Stati Uniti c’è stato un inasprimento dei disordini sociali a sfondo razziale, molti dei quali provocati da episodi di violenza e ingiustizia nei confronti della comunità nera. Le persone iscritte stavano attraversando un periodo di dolore e avevano bisogno di sfogarsi, come emerse chiaramente durante una call di Black@Apple.
“Vista la situazione dolorosa del 2020, il nostro obiettivo era far riconoscere il Juneteenth come un momento di sollievo e solidarietà, e avvenne in modo grandioso.”
“Apple ci offrì un enorme sostegno: sponsorizzazioni, finanziamenti, supporto da parte della leadership, e non solo. Le storie relative al Juneteenth vennero pubblicate sui nostri siti interni e nelle newsletter inviate per email, e ci fu anche un annuncio rivolto a oltre 165.000 persone: ‘Quest’anno tutta Apple ricorda il Juneteenth, offrendo l’opportunità di partecipare alle iniziative di solidarietà e formazione organizzate da Black@Apple.’ Inoltre, i nostri DNA Co-Chair incontrarono la senior leadership Apple, che desiderava sapere come poter aiutare la comunità. Una delle nostre richieste era quella di vedere riconosciuto il Juneteenth non solo come data storica, ma anche come festività ufficiale di Apple: un giorno di riposo per festeggiare e riflettere su questa giornata. E non molto tempo dopo, questa richiesta fu accolta. Ora il Juneteenth, e di conseguenza tutta la nostra comunità, ha più visibilità che mai.
“È stata una collaborazione stimolante: la DNA parlava, Apple ascoltava e tutti si davano da fare.”
“Chi fa parte di Black@Apple è davvero entusiasta del fatto che il nostro passato venga riconosciuto, che abbiamo nuove opportunità per far conoscere la nostra storia e che alle nostre iniziative partecipano sempre più alleati e persone interessate a sostenerci.”
Impatto
L’innovazione riguarda anche le comunità.
Aderire a una DNA Apple significa contribuire a promuovere la cultura Apple, a influenzare l’esperienza di colleghi e colleghe e a migliorare i nostri prodotti e servizi. È un modo stimolante per condividere punti di vista ed esperienze con l’intera comunità Apple, inclusa la leadership.
Frank, Indigenous@Apple“Abbiamo aiutato le culture indigene e i loro creator a ottenere sempre più visibilità.”
Frank lavora come Creative Pro in un Apple Store della Florida. Grazie alla sua partecipazione attiva in Indigenous@Apple, il suo contributo non si è limitato a una sola area geografica. La sua passione per il digital storytelling lo ha portato a collaborare a con il team Apple Podcast a un progetto sui popoli indigeni in tutto il mondo.
“Ho sempre partecipato attivamente alle attività di Indigenous@Apple fin dalla nascita della DNA, sia un veste di leader sia come semplice iscritto. Di recente, ho avuto la possibilità di lavorare con il team Podcast per sei mesi. È stato allora che ho iniziato a condividere contenuti sulla cultura indigena tramite l’app Apple Podcast. Gli editor del team hanno dimostrato un grande interesse per il progetto, così ho chiesto alle persone iscritte a Indigenous@Apple di condividere i loro podcast e content creator preferiti. Gli editor hanno quindi curato sezioni speciali dell’app Apple Podcast, come “Returning and Reclaiming”, con podcast che parlano delle relazioni tra indigeni e terre native, e “Native Origins”, una serie incentrata sulla valorizzazione della cultura nel mondo di oggi.
“Una DNA può essere un trampolino di lancio per iniziare una conversazione culturale con un pubblico di milioni di persone.”
“Mentre lavoravo con quel team, altre persone di Indigenous@Apple hanno collaborato con altri team Apple Media Product. Alcuni hanno interagito con i colleghi di Apple Music, che hanno curato le playlist Indigenous Sounds e altri contenuti per una sezione speciale sull’app Apple Music, e si sono attivati per far ascoltare quella musica anche negli Apple Store. Altri colleghi hanno collaborato con il team Apple Books, che ha realizzato delle raccolte su autori nativi americani, e altre ancora con il team Apple TV che ha reso disponibili contenuti speciali con celebrità e storie indigene. Per ringraziare tutti e tutte della collaborazione, ho organizzato insieme alla mia DNA un evento in diretta in cui il gruppo di sostenitori di Apple Media Product ha potuto mostrare il lavoro finito.
“Grazie alla DNA e alle tante persone interessate alla nostra comunità, le nostre voci sono state amplificate e hanno esercitato un grande impatto.”
“È importante dare visibilità alle comunità indigene anche nel presente, e non solo ricordarle in relazione al loro passato. Promuovendo le tante voci e culture indigene contemporanee di tutto il mondo, ci sentiamo più vivi, interessanti e riconosciuti nel presente.”
Tetsu, Accessibility@Apple“Desideravamo progredire e fare qualcosa che lasciasse il segno.”
Tetsu è leader all’Apple Store e Co-Chair di Accessibility@Apple in Giappone. Nell’ambito delle attività per un recente evento in occasione della Giornata mondiale dell’Accessibilità (GAAD), la DNA si è interessata delle comunità di persone non udenti o ipoudenti. Tetsu, che si impegna da anni a sensibilizzare le persone sul tema dell’accessibilità, è stato felice di constatare che gli iscritti alla DNA hanno continuato a sostenere la causa anche dopo la conclusione dell’evento GAAD ufficiale.
“Il nostro obiettivo era aumentare le conoscenze e di conseguenza il potenziale di colleghi, colleghe e clienti.”
“Durante quel primo evento, una persona della nostra DNA ha insegnato la lingua dei segni a più di 100 colleghi e colleghe Apple. Ma siccome crediamo che ogni giorno debba essere la giornata dell’accessibilità, non ci siamo limitati a un’iniziativa isolata in occasione della GAAD. Successivamente, la nostra DNA ha organizzato altre quattro sessioni per i team Apple Retail e Corporate.
“Il progetto prese vita grazie all’impegno di persone molto volenterose di Accessibility@Apple.”
“Poi, anche altri iscritti hanno organizzato sessioni sulla lingua dei segni in presenza per i team degli store in tutto il Giappone. Un’altra persona ha creato un video musicale con i testi tradotti nella lingua dei segni dal team dello store, che è stato condiviso con decine di migliaia di colleghi e colleghe degli Apple Store di tutto il mondo. Un’altra persona ha organizzato una sessione apposita per il team Apple che aiuta i clienti con gli acquisti online, portando il progetto oltre i confini degli store. Ogni sessione è stata tenuta da dipendenti non udenti o ipoudenti che fanno parte di Accessibility@Apple.
“Contribuire alla cultura Apple in questo modo è stato incoraggiante per la nostra DNA.”
“Lo store di Kyoto ha organizzato un evento di un mese: una persona di Accessibility@Apple ha creato una serie chiamata Learn Sign Language Every Day, che prevedeva lezioni semplici e veloci per il team tenute ogni giorno in presenza.
“Ora le persone si sentono coinvolte, rispettate e realmente parte di un team.”
“I team che hanno partecipato alle sessioni continuano a usare la lingua dei segni ancora oggi per salutare colleghi e clienti con esigenze uditive. Una cliente business ha apprezzato particolarmente questa nostra attenzione, e ci ha mandato un video in cui usava la lingua dei segni per ringraziarci di averle offerto un’accoglienza su misura.”
Percorso professionale
Crescere instaurando legami con le persone.
Qualunque sia il tuo ruolo in Apple, grazie alla DNA hai l’occasione di crescere e guidare gli altri. Puoi svilupparti a livello professionale tramite opportunità di networking, mentorship e apprendimento, e coinvolgere altre persone mentre instauri nuove relazioni durante conferenze ed eventi.
Bianca, Women@Apple“È così che ho sviluppato le mie capacità da responsabile, senza occuparmi di ingegneria.”
Prima di diventare Engineering Manager del team Machine Learning di Seattle, Bianca aveva già sviluppato le abilità di leadership grazie al suo ruolo di Co-Chair in Women@Apple. Aiutare le donne a supportarsi a vicenda per raggiungere i propri obiettivi è qualcosa che faceva fin da quando studiava ingegneria elettronica all’università.
“Crescendo, ho imparato molto dalla mia famiglia di forti donne portoricane, e ho sempre desiderato ispirare altre donne. Con Women@Apple sono riuscita a farlo. E questo mi ha aiutato anche nella mia carriera professionale, infatti ho acquisito abilità come team management, doti comunicative, sicurezza: un insieme di competenze utilissime per il team Engineering di cui faccio parte, e per qualsiasi altro team.
“Ho pensato: ‘Dove voglio essere tra qualche anno? Cosa posso fare ora per crescere, così da essere preparata quando sarà il momento?’ ”
“Quando sono avvenuti alcuni cambiamenti nel nostro gruppo di tecnici e si sono aperti nuovi ruoli, mi è stato chiesto se desideravo avanzare di livello e diventare leader. Con tutta l’esperienza acquisita nella DNA, sapevo di avere la giusta preparazione. E, allo stesso modo, anche le altre persone sapevano che ero pronta. La mia nuova manager ha molto apprezzato la mia attività in Women@Apple, e anche il fatto di essere stata molto chiara riguardo alle mie ambizioni è stato d’aiuto.
“Le dissi che speravo di acquisire competenze di leadership, e lei mi rispose: ‘Le hai già, ti ho vista all’opera nella DNA.’ ”
“Ogni collega che si iscrive a qualsiasi DNA ha l’opportunità di accedere a risorse di sviluppo professionale, indipendente dal suo ruolo in Apple e dal fatto di ricoprire o meno una posizione di leadership nell’associazione. Per esempio, abbiamo organizzato un incontro per parlare liberamente di come prepararsi per le performance review. Inoltre, tutte le persone iscritte hanno l’opportunità di conoscere interessanti prospettive grazie alle interviste alle leader di Apple.
“Le DNA sono il luogo perfetto per trarre ispirazione da chi è un po’ più avanti di noi nel percorso professionale.”
“Anche durante i nostri incontri “Un caffè con...”, aperti a tutti, possiamo confrontarci su tematiche importanti non solo per le donne, relative al lavoro o ad altri ambiti. E se preferisci un coinvolgimento più attivo, puoi scegliere fra diversi ruoli di leadership. Non vedo l’ora di scoprire quali saranno i prossimi, fantastici progetti portati avanti dalle future leader di Women@Apple.”
Shirleena, Black@Apple“Il mio DNA mentor ha detto che ero sulla strada giusta: quello che stavo facendo tirava fuori il mio potenziale.”
Nel 2015, mentre stava per laurearsi in sociologia, Shirleena ha iniziato a lavorare part-time all’Apple Store di Sheffield, Regno Unito. Dopo cinque anni, è Global Program Manager di Apple Music, Podcast e Beats by Dre. Riconosce che la sua esperienza con Black@Apple le ha offerto le opportunità di cui aveva bisogno per arrivare al lavoro dei suoi sogni.
“Non sapevo assolutamente nulla di tecnologia, ma l’ambiente di lavoro era fantastico. Poi, aderire a Black@Apple mi ha dato l’occasione di portare la mia identità sul lavoro. Fu allora che capii di essere in un nuovo territorio, e che mi stavo occupando di vita, cultura e sociologia grazie alla DNA. Ero completamente assorbita dalle attività quando mi chiesero di diventare leader di Black@Apple.
“La DNA mi ha aiutato a capire che quella era la mia grande chance, quello per cui ero nata. ”
“Durante la pandemia, iniziai a tenere incontri online con la comunità Black@Apple. Con tutte le dolorose inquietudini in corso nel mondo, il gruppo passò da cinque persone a qualche decina, e poi a qualche centinaia. Dopo poco mi chiesero di coordinare una speciale Apple Community Call, con oltre 1700 persone della nostra area geografica. Parlammo in modo approfondito di alcune tematiche: sentivo di avere un’enorme responsabilità, ma allo stesso tempo era appagante perché potevo sfruttare ciò che avevo imparato grazie alla DNA.
“Dopo la call, una persona di Black@Apple che mi aveva fatto da mentore mi disse: ‘Hai toccato l’anima di tutti oggi.’ ”
“Il mio lavoro con la DNA mi ha portato a partecipare a una Career Experience, che mi ha dato la possibilità di supportare un’altra area Apple per sei mesi. Quell’esperienza mi ha aiutato a mettermi alla prova con un altro team. Successivamente, si presentò l‘occasione di collaborare con un fantastico host di Apple Music. Lui è molto famoso, quindi ero convinta che si sarebbero candidate tantissime persone. Essendo una mamma inglese di colore e dislessica, pensavo di non avere chance.
“Quando ottenni il lavoro, ricordo che dissi alla mia famiglia: ‘Questo è il potere della DNA, il potere di Black@Apple.’ ”
“Quando le persone mi chiedono come poter crescere in Apple, la mia prima domanda è: ‘Fai parte di una DNA?’ È un modo per capire ciò che ti appassiona. Potresti scoprire che ti piace quello che fai nella comunità, per esempio occuparti di inclusione e diversità, comunicazione, project management o sviluppo del personale. O potresti semplicemente incontrare persone con esperienza e competenza nel tuo campo e nella tua cultura, che possono aiutarti a fare ciò che ti piace. Alcune persone di Black@Apple che conosco mi hanno raccontato che, quando pensano al loro percorso professionale, si dicono: ‘Shirleena ce l’ha fatta, posso farcela anch’io!’ ”
Volontariato
Le nostre comunità offrono supporto alle comunità di tutto il mondo.
Con le DNA mettiamo a disposizione il nostro potenziale anche al di fuori di Apple. Partecipare alle attività di volontariato fa bene a noi quanto alle persone che ne beneficiano, a livello locale o in tutto il mondo.
Matthew, Pride@Apple“È un modo per mettere in circolo la gentilezza.”
Ogni DNA rappresenta il connubio tra identità condivisa e diversità, e Pride@Apple forse è l’unica DNA che scandisce letteralmente l’acronimo LGBTQ+. Per Matthew, Co-Chair di Pride@Apple nel Regno Unito, è importante tenere a mente ogni lettera dell’acronimo.
“La sezione Pride@Apple del Regno Unito ha collaborato con Point of Pride, un’organizzazione i cui programmi per l’affermazione di genere offrono supporto a persone transgender. Abbiamo allestito punti informativi per dipendenti in tutti gli Apple Store del Regno Unito e nei nostri uffici di Londra. In pochi minuti, le persone hanno potuto scoprire di più sull’esperienza transgender e poi scrivere a mano lettere di sostegno, che Point of Pride avrebbe consegnato insieme alle donazioni di capi di intimo modellante. Sapevamo che queste lettere personali avrebbero assunto un immenso significato nel contesto di quel momento.
“La risposta più comune che abbiamo ricevuto dalle persone che abbiamo aiutato è stata: ‘Nessuno aveva davvero pensato a me prima.’ ”
“Oltre alle lettere, sapevamo che anche dare visibilità all’argomento avrebbe dato i suoi frutti: ha rafforzato la nostra comunità Pride@Apple, ha fatto aumentare gli alleati e le alleate al lavoro e ha creato un senso di obiettivo comune nelle sedi Apple. In più, Apple ha devoluto un contributo extra per le nostre ore di volontariato, così abbiamo anche raccolto fondi per l’organizzazione Point of Pride.
“Come DNA abbiamo così tanto da dare.”
“In Apple, le persone sanno che questo è un luogo in cui possono esprimersi in modo autentico al lavoro, ma molto dipende anche dalla predisposizione personale. Mi rendo conto di essere fortunato sotto molti punti di vista, e Pride@Apple mi aiuta a sfruttare i questa situazione privilegiata per fare del bene, spianare la strada agli altri, soprattutto alle persone che potrebbero sentirsi trascurate. La cultura di Apple me lo ha fatto capire. La nostra speranza è che chiunque può offrire sostegno a tutti in qualsiasi comunità, anche quelle che non fanno parte di Apple.”
Belqise, Beacon@Apple“Abbiamo raccolto 500 confezioni di generi alimentari per sfamare migliaia di persone. È stata un’esperienza bellissima.”
Belqise, team leader all’Apple Store, fa parte della comunità musulmana di Beacon@Apple, una DNA che raccoglie numerosi gruppi di ispirazione religiosa. In collaborazione con la DNA SouthAsian@Apple, Belqise e altre persone iscritte hanno organizzato un evento di volontariato che si è rivelato di particolare importanza per lei.
“Sono nata e cresciuta negli Stati Uniti, ma la mia famiglia proviene dall’Afghanistan e una parte di essa è ancora là, quindi è stato davvero stressante vedere ciò che stava avvenendo a Kabul nel 2021. Mi sentivo frustrata e incapace di aiutare. Così, sebbene il nostro evento avesse lo scopo di aiutare i profughi musulmani in generale, non necessariamente gli afgani, potevo immedesimarmi, e questo mi ha dato l’opportunità di fare qualcosa per qualcuno. Poi, il giorno prima dell’evento, scoprii che era in favore dei rifugiati afgani, e piansi lacrime di gioia.
“Copiai e incollai ‘GRAZIE’ in un SMS fino a riempire l’intero schermo.”
“Per circa quattro ore, abbiamo scaricato pallet di cibo sfuso dai camion, diviso il cibo in scatole più piccole per le famiglie, poi abbiamo sigillato le scatole e le abbiamo caricate sui camion. Il cibo era stato scelto appositamente per la comunità afgana: lenticchie secche, olio da cucina – quello apposta per cucinare (cosa molto importante), zucchero, un tipo specifico di riso afgano e un mucchio di altre cose. Tutto era stato scelto con molta cura. Mentre lavoravamo, la sensazione di impotenza e di tensione causata dagli eventi mondiali sembrava semplicemente svanire.
“Eravamo tutti stanchi, sudati e impolverati. È stato un giorno meraviglioso.”
“A causa della pandemia, era stato il primo evento in presenza dopo un bel po’ di tempo, per questo ci sembrò ancora più caloroso e personale. Ricoprivamo ruoli e livelli diversi in Apple, ma lavoravamo tutti insieme, fianco a fianco. Ci sentivamo proprio come una famiglia.
“Dal lavoro svolto hanno tratto vantaggio anche gli enti di beneficenza che hanno gestito la distribuzione del cibo, ricevendo un contributo finanziario da Apple sulla base delle nostre ore di volontariato. È buffo, ma sento di aver beneficiato dell’evento come le persone che abbiamo aiutato. Il senso catartico di sollievo che ho provato semplicemente facendo qualcosa di utile è stato inestimabile. Ecco perché quel giorno è stato tanto importante per me. E ora che so cosa si prova, sono ancora più motivata: ho un milione di altre idee su come supportare la comunità.”